Lettera aperta della UIL ai candidati a Rettore

Pubblico con piacere la lettera aperta della UIL Messina ai candidati a Rettore. Un documento di cui condivido pienamente i contenuti, che d’altronde coincidono con alcune delle linee guida su cui si è sviluppato il mio programma elettorale.
Egregi proff. Limosani e Moschella, gentile prof.ssa Spatari,
l’Università di Messina ha vissuto, nelle scorse settimane, uno scandalo che ha evidenziato l’esistenza di una questione morale che ha pesantemente minato la credibilità dell’Ateneo. È indispensabile prendere atto di quanto avvenuto e non minimizzare una vicenda raccapricciante che ha esposto l’importante istituzione universitaria ad un quotidiano, nonché motivato, stillicidio mediatico. Bisogna essere pienamente consapevoli che i fatti che hanno portato alle dimissioni del prof. Cuzzocrea rappresentano un punto di non ritorno che, senza sofismi, meritano una condanna senza se e senza ma. Solamente metabolizzando e sostenendo convintamente questo assunto si può costruire un indispensabile nuovo inizio del nostro Ateneo che, evidentemente, deve partire dalla volontà di realizzare una forte discontinuità e• u n a tangibile caratterizzazione sui temi della trasparenza e della legalità.
Un’Università che, certamente, ha la forza e le potenzialità culturali, didattiche, amministrative ed umane, spesso soffocate da una gestione del potere asfissiante, per rilanciare la sua capacità attrattiva in un quadro di proiezione e apertura al territorio per elaborare e costruire la Messina del futuro con una visione avveniristica e mediterranea nell’ambito della conurbazione dell’area dello stretto.
Pertanto, è indispensabile che la futura amministrazione abbia idee ampie, prospettiche e non ristrette in un ambito di mera ed asfittica gestione del potere. L’Università di Messina può e deve rappresentare li motore e la spinta propulsiva per realizzare un ambizioso progetto di svolta che, in concerto con tutte le Istituzioni, possa contribuire a costruire un futuro occupazionale alle ragazze e ai ragazzi che, finiti gli studi, sono costretti a scappare dalle nostre realtà: un fenomeno drammatico caratterizzato da numeri imponenti ed inaccettabili. Tutto ciò potrà avvenire se li confronto sarà l’elemento fondante dell’imminente nuova stagione. Un confronto costante con le parti sociali, in primis li Sindacato, che nel profondo rispetto del suo ruolo e delle sue specificità, elementi notevolmente mortificati negli anni recenti, potrà essere un interlocutore utile e fecondo per riallacciare i nodi di un rapporto non solo gerarchico con tutte le componenti universitarie. È indispensabile valorizzare tutto li personale tecnico-amministrativo attraverso una valutazione b a s a t a esclusivamente sul merito e sulle c a p a c i t à delle lavoratrici e dei lavoratori, senza guardare le eventuali appartenenze a cordate o cerchie ristrette, vale a dire tutto ciò che, nel corso degli anni, è stato li male assoluto dell’Ateneo. Le pari opportunità e l’attenzione di genere dovranno essere un indispensabile caposaldo gestionale.